Open, Andre Agassi sulle spalle dei giganti

Open, un libro da leggere ! Scorro le pagine  una dietro l’altra eppure io di tennis non ci capisco un k, ma sono qui sul pezzo, non riesco a staccarmi e senza che me ne renda conto ho letto in due giorni quasi 500 pagine.

Open ti apre la mente e ti regala centinaia di piccoli/grandi spunti di riflessione, serviti tra le righe, nel bel mezzo di una descrizione di un match, non ben definito se di tennis o della vita.

Avevo letto tempo fa della forza delle biografie di uomini straordinari, di quanto le loro esperienze potessero essere le stesse di una persona ordinaria, di un ragazzo come me e come tanti appesi ai loro sogni e nella ricerca della propria identità.

Agassi scrive di odiare il tennis eppure solo verso la maturità si da la possibilità di scegliere ciò che non ha potuto scegliere prima, amare ciò che fa non tanto per se stesso quanto per gli altri. La pace che sembra avergli donato questa straordinaria scoperta, nella sua semplicità,  gli regala una forza che lui stesso non sa di avere.

Avevo letto della forza e dell’importanza di contribuire all’esistenza degli altri eppure nella metafora della vita di Agassi ne ho compreso ancor di più l’importanza. Gli altri e la loro felicità sono affare nostro, sono nel momento dell’impegno il nostro ossigeno e la nostra motivazione, lo staff, il gruppo dei pari, per molti gli amici veri, coloro che ci danno la pacca sulla spalla quando stiamo per mollare, beh loro sono la nostra arma segreta.

Grazie Agassi per la straordinarietà dell’esempio, l’aver spogliato il tuo mito di super-uomo e l’aver evidenziato nella debolezza dell’uomo la sua divinità.