ggi voglio riprendere un articolo che ho scritto tempo fa su un altro mio portale, sul linguaggio non verbale. Ho sentito parlare per la prima volta di questa forma di comunicazione forse 3 o 4 anni fa in un corso per pubbliche relazioni che feci all’epoca e rimasi affascinato dalla materia.
La cosa che piu’ mi intrigava all’epoca e a dire il vero anche ora è la possibilità di comrprendere sulla base di alcuni fattori cosa sta pensando il mio interlocutore, sia che sia maschio o femmina. I gesti sono come le parole, la somma di diversi movimenti produce una frase e unire una comprensione della gestualità alla comprensione vocale e per i piu’ smaliziati cinestesica consente di
aver un quadro fuori dal comune, di poter comunicare ad un livello superiore. I libri che consiglio sia per semplicità che per chiarezza sono quelli di Barbara Peace e Ro?bert Allen. La comunicazione invade tutti i campi della vita, dalle relazioni umane a quelle professionali, agli hobby tutto è comunicazione. Una schematizzazione vuole che la comunicazione passi attraverso la divisione in tre grandi
settori verbale, non verbale e cinestesica.
Per comunicazione verbale si intende l’uso della voce, ma questa se pur utilizzata da tutti ha il limite da diverse generazioni di non esser stata piu’ studiata, pensiamo ai romani l’ars oratoria era una delle scienze piu’ studiate dai colti romani, e ad essa veniva dedicato molto tempo. Questi piu’ di noi comprendevano l’importanza di una buona comunicazione tra persone, all’epoca era lo strumento piu’ usato per trasmettere messagi, non c’erano cellulari, fax e mail.
Esiste una relazione importante tra l’utilizzo della voce e il successo delle proprie relazioni, anche questa viene data per scontata da molta gente, sono poche le presone che studiano nache le basi della voce, della modulazione dell’uso del timbro e della ritmica, questi concetti consentono di mettersi nei panni dell’interlocutore e di avere la possibilità razionale di scegliere come comunciare, per parlare con un bambino non utilizzerò lo stesso linguaggio, ritmo ecc di voce che userei per la relazione programmatica annuale.
(collegamento ciro imparato !)
PEr comunicaiozne non verbale si intende la gestualità, questa assume una rilevanza notevole poichè viene lasciata al caso, pochi la studiano e quei pochi sono necessariamente avvantaggiati rispetto alla popolazione, ne sono maestri molti politici e leader internazionali, o operatori della televisione.
per comunicazione cinestesica si intede…
Avere una comunicaizone efficace significa creare empatia e rapport con l’interlocutore, preoccuparsi che questi o la moltitudine recepisca una percentuale molto alta di quello che vogliamo comunicare, la responsabilità della comprenisone dell’interlocutore sia che questa sia una singola persona che una moltitudine.
La comunicazione solitamente viene intesa come la facoltà di esprimere vocalmente dei contenuti, ma questo è solo un aspetto dei molteplici risvolti di quello che comprende.
Tutto nella nostra esistenza comunica qualcosa, ad esempio un cartello stradale divelto potrebbe comunicarci che qualcuno non ha preso bene l’ultima multa arrivata a casa !!!
Io, come tanti, ho studiato al Liceo Classico eppure non credo di aver svolto una sola ora del mio percorso dedicata alla comunicazione, faccenda assai strana, considerato che i Greci e i Latini dedicavano interi mesi nell’educare i propri figli nell’ “ars oratoria”. Senza dilungarmi in una sequela di insulti verso il padre dell’odierno sistema scolastico vi dirò solo che per quanto mi riguarda è cosa folle considerare secondario e scontato l’uso della comunicazione interpersonale, considerato che su di essa si basa buona parte della nostra esistenza.
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